Ci troviamo spesso a chiedere ai nostri bimbi tante cose, alle volte diamo per scontato che capiscano bene tutto e ci arrabbiamo se il risultato non è quello che i immaginavamo.Ma siamo sicuri di aver usato tutti i trucchi necessari per metterci in comunicazione con loro?
Ecco 3 esempi per ottener il massimo da loro ed essere felici noi, di conseguenza:
1 . ABBASSIAMOCI!
A voi piace quando ricevete un ordine che arriva dall’alto, magari dal vostro capo che non vi ha resi partecipi e non capite il motivo di ciò che dovete fare?
E’ la stessa cosa….Spesso quando si parla ad un bambino ci scordiamo un po’ il suo punto di vista, e quindi si rischia di impartire degli ordini che non sono compresi, e quindi neanche condivisi. Non ci resta che metterci alla loro altezza, accovacciamoci vicino a loro e annunciamo ciò che intendiamo fare. Per esempio, un bell’inizio potrebbe essere:
“TI DICO UNA COSA IMPORTANTE……”
Questo modo di porsi li interesserà, e li renderà partecipi quindi si ottiene più partecipazione da parte loro, non rischiando un comportamento oppositivo.
2. ESERCITIAMO LA CAPACITA’ DI SCELTA
Allora, spesso mi ritrovo a discutere con mio marito perché abbiamo due modalità opposte di porci nei confronti dei bambini. Diamo delle regole che, è vero, che si fondano su dei principi sani, per il loro benessere, come, ad esempio, l’ora di andare a letto, ma non è detto che i ragazzi le comprendano. Quindi, secondo me, l’ora decisa è inderogabile, e quello che dico è : ” E’ ora di andare a letto, domani altrimenti siete troppo stanchi e non riuscite ad alzarvi”. E’ indubbio che ciò che ne deriva è anche un po’ di tranquillità per noi genitori, che non guasta mai, dopo le giornate intense. Di certo,però, dire ai ragazzi :” …. volete andare a letto?” e la riposta ovvia è sempre, “non ancora” oppure dirgli “… dai su che voglio anche io rilassarmi”, di certo non li invoglia, perché è un po’ come volersene liberare….
Allora come esercitare la capacità di scelta?
E’ giusto farlo, ma bisogna essere tattici, ed offrire la scelta SOLO se esiste la possibilità di accettare la loro opinione, altrimenti è meglio non far loro domande, se la riposta può essere solo una, cioè la nostra. Prima di tutto facciamo delle scelte noi, per primi, e poi diamo loro la possibilità di scelta tra le nostre alternative.
Per esempio LA SCELTA DEI VESTITI: spesso sento le mamme che si lamentano perché i bambini si impuntano per mettersi una maglietta a mezze maniche d’inverno, o il vestitino leggero estivo. Evitiamo ogni tipo di incidente ed eliminiamo ciò che sicuramente non possono indossare. Proponiamo delle alternative sul lettino e facciamo scegliere a loro, non pilotando a nostro piacere.
Rispettando le loro decisioni, si sentiranno come persone in grado di operare delle scelte autonome e quindi accetteranno meglio anche le vostre decisioni.
3. ASSEGNIAMO DEI PICCOLI COMPITI QUOTIDIANI
Avere dei compiti, e delle piccole responsabilità da assolvere li aiuta a sentirsi utili e importanti. Inoltre, dover tenere a mente più informazioni aiuta ad esercitare la memoria e di conseguenza il pensiero astratto…. ovvero immaginare i concetti.
Ad esempio per apparecchiare la tavola, cosa comporta sapere?
-quanti siamo a mangiare?
-quante posate mi servono?
-cosa metto prima?
-dove metto ogni oggetto?
Vi assicuro che anche i più piccolini vi seguiranno in questo lavoro, e presto vorranno farlo loro da soli. Provate, anche perché è un bel modo di passare il tempo insieme,voi non dovete fermare le faccende domestiche e loro impareranno tantissimo stando con voi.
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