Perché i bambini fanno i “capricci”?

Perché i bambini fanno i “capricci”?

Siamo sempre di fretta, noi adulti. Così, senza accorgercene, trasciniamo nel nostro vortice anche i nostri piccoli. Di fretta e furia gli cambiamo il pannolino, su e giù dal fasciatoio, e a chi ogni tanto non è capitato di fargli prendere una capocciata nel metterli giu? Se dobbiamo dargli una medicina lo facciamo distraendoli, così come le soffiate dei nasi moccicosi, agiamo sempre furtivamente mentre stanno giocando, lasciandoli un pò perpelessi per il tornado che hanno subito da noi. E quando dobbiamo tagliare le unghie o i capelli? Quante volte qualcuno si è trovato a farlo mentre dormono?

Nonostante tutti i nostri sforzi, però finiamo sempre per lasciare in loro dei brutti ricordi di questi gesti necessari, e questo aumenta la loro resistenza la volta successiva quando saranno nuovamente sottoposti. E allora cosa fare?

Il segreto è semplicissimo e aiuterà non solo ad affrontare queste noiose incombenze ma anche a renderle, stranamente, piacevoli a farne un momento di connessione con il vostro piccolo.

Il segreto per coinvolgerli ed innescare la cooperazione dei bimbi è sempre lo stesso che noi, genitori, dobbiamo tenere presente: il rispetto. Tutti, a partire dalla nascita, e per tutta la vita vogliamo essere coinvolti, inclusi, e resi partecipi delle cose piuttosto che avere le cose fatte al posto loro. Giusto?

Ecco allora come ottenere questo risultato:

1.Creare una routine.

I bimbi sono molto metodici, quindi bisogna rendere familiare la routine che vogliamo far loro rispettare, o almeno informarli con un giusto anticipo.

    I ritmi a cui sottoponiamo i bimbi sono spesso travolgenti, ma più saranno coscienti più           accetteranno positivamente ciò che devono fare.

Allora possiamo : 1) sviluppare in loro la prevedibilità, grazie alla routine sapranno esattamente cosa li aspetta; 2) parlar loro riguardo a tutto ciò che succederà (si andrà dal dottore per esempio). L’educatrice Magda Gerber ha chiaramente spiegato in “Dear Parent” che i bambini non possono capire sempre ciò che sta dietro alle regole che devono seguire, quindi è meglio che diventino semplicemente atti necessari. Non è sicuramente possibile spiegare ogni giorno il perchè delle cose, per esempio lavare i denti, si impara a farlo.

2. Non interrompere

A meno che non sia più che necessario non interromopere mai il gioco, o quello che sta facendo il bimbo. In realtà dobbiamo ammettere che un naso che cola o un pannolino da cambiare non sono sempre così urgenti, allora si può tranquillamente allertarli con “ tra un pochino è ora di cambiarsi, mettersi il pigiamino e lavarsi i denti e scegliere una bella storia.”

3. Comunicare dai primi istanti

Non crediate che i neonati non vi capiscano, iniziate a parlare e spiegare cosa fate fin da quando arrivano al mondo. Quindi i discorsetti chiari che spiegano sono da fare subito:”Ora cambiamo il pannolino, così sarai bello fresco…”

4. Lasciate fare  autonomamente

Ecco, questo è l’aspetto, forse, che vi sarà più difficile perchè siamo sempre di corsa. Vi assicuro che programmare il tempo del bambino, con i suoi ritmi affinchè possa vestirsi da solo, mettersi le scarpe da solo, o mangiare e camminare da solo vi ripagheranno di sicuro. I bimbi amano mettersi alla prova e sentirsi competenti. 

Se decidete di dar loro una scelta fate in modo che possano veramente scegliere, altrimenti è meglio non farlo perchè inizieranno veri capricci.

Per esempio è meglio uscire da casa 10 minuti prima e camminare con la manina per andare a scuola, lasciare che si infilino le ciabattine da soli, ma spesso ci sono bimbi sollevati di peso in braccio per fare prima, e lo stesso genitore infila le ciabatte di corsa e affida il bimbo alla maestra. Tutta questa fretta non fa bene al bimbo, che magari si sente “scaricato” e quasi sicuramente vivrà il distacco con il pianto. Quindi 10 minuti di anticipo sull’orario offriranno più serenità a voi e a lui.

5. Riconoscere il loro stato d’animo

Se dopo tutti questi accorgimenti il bimbo fa ancora resistenza, mettetevi nei suoi panni e non criticate il suo stato d’animo. Riconoscete i suoi sentimenti e spiegategli che “ok, non lo vuoi fare ora aspettiamo un pochino e poi lo facciamo” E se ancora si oppone allora eseguite, per esempio, la soffiata del nasino e mentre lo fate “lo so che non ti piace, e ti dà fastidio, ma dopo starai meglio.”

6. Lodatelo sempre

Lodate il bimbo per quello che ha fatto non per come lo ha fatto. Quindi non “ottimo lavoro”, ma “ Hai imparato a lavarti i denti da solo, o sai metterti le scarpe da solo.”

The following two tabs change content below.
Ciao! per chi non mi ha conosciuto prima, sono una mamma di 3 ragazzi, ormai quasi grandi. Riccardo di 14 anni,Fabrizio quasi 13, e Stefano 9 e 1/2. In questo diario troverete un po' di me, delle mie esperienze, dei miei errori, ma anche successi. Mi piace creare, cucinare, inventare e reinventarsi ogni giorno, sono curiosa e sono il terrore di mio marito quando un'idea mi viene in mente..... vi aspetto e grazie per avermi visitato!
Prec IN PANICO PER DOVER LASCIARE UN NEONATO?
Succ TAVOLE SENSORIALI MONTESSORI